Regolamento CBAM – Adempimenti e scadenze per le imprese nel perseguimento degli obiettivi climatici UE – parte seconda

Di Ivana Brancaleone
Francesco C. Barbieri

Il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) è la nuova disciplina prevista dal Regolamento (UE) n. 2023/956 che definisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per alcune tipologie di merci a maggior intensità di carbonio importate nell’Unione Europea da Paesi extra UE, prevedendo una nuova entrata fiscale e come misura per contrastare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Il CBAM rappresenta un elemento essenziale del Green Deal europeo, in cui si colloca l’insieme di proposte “Fit for 55” (Pronti per il 55%) che mirano a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra (“GHG” Greenhouse gas) in atmosfera di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica della UE entro il 2050.

Regolamento CBAM – Adempimenti e scadenze per le imprese nel perseguimento degli obiettivi climatici UE – parte prima

di Ivana Brancaleone e
Francesco C. Barbieri

Il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) è la nuova disciplina prevista dal Regolamento (UE) n. 2023/956 che definisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per alcune tipologie di merci a maggior intensità di carbonio importate nell’Unione Europea da Paesi extra UE, prevedendo una nuova entrata fiscale e come misura per contrastare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Il CBAM rappresenta un elemento essenziale del Green Deal europeo, in cui si colloca l’insieme di proposte “Fit for 55” (Pronti per il 55%) che mirano a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra (“GHG” Greenhouse gas) in atmosfera di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica della UE entro il 2050.

Economia circolare e cambiamenti climatici: evoluzione normativa e strumenti volontari per le PMI – Di Ivana Brancaleone

Come le PMI (Piccole e Medie Imprese) possono anticipare gli obblighi cogenti ed avere un vantaggio competitivo, conoscendo e adottando gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e gli strumenti volontari disponibili per agevolare l’economia circolare ed attuare strategie di mitigazione o adattamento ai cambiamenti climatici.

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CONSIGLIO DIRETTIVO AICQ EMILIA ROMAGNA E MARCHE triennio 2024/2027

DAL 26 SETTEMBRE 2024

IMBESI MARCO –  PRESIDENTE

CASALE OLIVIERO –  SEGRETARIO

DALSENO GIACOMO – VICE PRESIDENTE

FATO MASSIMO – VICEPRESIDENTE

RINALDI PAOLA – VICE PRESIDENTE

SARTI GIAMPAOLO – VICE PRESIDENTE

CONSIGLIERI

MIGNARDI PIERO (past president)

BERGHELLAMONIA

BIAGI GIANMARCO

BRANCALEONE IVANA

CANONETTI MARCO

CERVEGLIERI FABRIZIO

IUBATTI MATTEO

LODI LEONARDO

MINARINI ANDREA

VESPUCCI VITTORIO

ISSA 5000 e la crescente domanda globale di informazioni climatiche e sulla sostenibilità, ESG (ambientale, sociale e di governance)

In questo n.2/2024 della Rivista Qualità, G. DALSENO, Revisore Legale, Vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Unione Nazionale Revisori Legali e Coordinatore del Gruppo ESG di AICQ ER, illustra i contenuti della nuova Norma ISSA 5000 (International Standard on Sustainability Assurance 5000), la cui entrata in vigore è prevista nel 2024.

ISSA 5000 (Internatonal Standard on Sustainability Assurance 5000) è una norma internazionale proposta sulla
sustainability assurance (garanzia di sostenibilità), che ha lo scopo di migliorare la fiducia nei report di sostenibilità
delle Organizzazioni. La norma in esame:
I) stabilisce i requisiti generali per le garanzie di sostenibilità, applicabili
a qualsiasi informazione di sostenibilità riportata su qualunque argomento di sostenibilità e preparata secondo diversi
quadri di riferimento;
II) fornisce una guida pratica e flessibile ai verificatori/garanti, sia contabili che non, per
condurre gli incarichi di assurance di sostenibilità in modo efficace ed efficiente;
III) presenta implicazioni positive
per il futuro della rendicontazione di sostenibilità (in termini di qualità, coerenza, comparabilità, integrazione e convergenza);
IV) è stata sottoposta a consultazione pubblica fino a dicembre 2023 e si prevede che sarà finalizzata
e pubblicata nel 2024.

La norma va in sostituzione della ISAE 3000 usata per la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria); essa rappresenta una guida pratica per i verificatori/garanti, sia contabili che non contabili, nel condurre gli incarichi di assurance di sostenibilità, in particolare le verifiche di parte terza dei report di sostenibilità secondo la nuova Direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
Infatti, i framework presi a riferimento dalla norma si basano sui Sustainability Disclosure Standards IFRS S1 e S2 (International Financial Reporting Standards S1 e S2) recentemente pubblicati, gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) pubblicati nel 2023 da EFRAG per mandato dell’UE e gli standard del GRI. Nei prossimi anni le dichiarazioni di sostenibilità da parte delle Organizzazioni si moltiplicheranno coinvolgendo non solo le imprese che vi saranno obbligate, ma anche le piccole imprese delle varie filiere. Ecco che le aziende dovranno assoggettarsi a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili e comparabili.
La CSRD impone alle aziende coinvolte l’obbligo di essere inizialmente soggette alla c.d. “limited assurance” da parte di un accreditato «statutory auditor», nella prospettiva di raggiungere la “reasonable assurance” tipica del bilancio economico-finanziario. La ISSA 5000 fornisce ai professionisti che si preparano a svolgere questo essenziale compito di garanzia tutte le indicazioni per svolgerlo in conformità ai regolamenti europei ed internazionali e per contribuire a salvaguardare la credibilità delle informazioni divulgate dalle aziende ai propri stakeholder in materia di tutela ambientale, promozione sociale ed efficacia organizzativa.